Questa fila alla cassa
alle diciannove e cinquanta
i bollini dei punti, i miei capelli
che fanno il filo alle tue mani
il tempo che passa, lo spreco,
il gelo dei surgelati, lo scorporo dei fiati.
E si estromettono al tatto
le mani con garbo
scorrono come l’acqua
a levigare senza scintille
accortezze indecifrabili
quasi non fosse amore.
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massimobotturi
gennaio 21, 2015 at 7:04 pm
c’è bisogno di questa poesia, non stare lontana così tanto tempo
tempodiverso
gennaio 22, 2015 at 3:46 pm
grazie, massimo, spero di essere più presente anche con la lettura delle tue meraviglie 🙂
Andrea
gennaio 22, 2015 at 6:12 am
Bella poesia. Una bella immagine di una fine giornata al supermercato: pensieri, fretta, voglia di tornare a casa dove qualcuno sta aspettando.
tempodiverso
gennaio 22, 2015 at 3:49 pm
grazie, andrea, mi fa piacere incontrarti anche qui 🙂
è vero, le file mi mettono voglia di tornare a casa
matelotme
gennaio 24, 2015 at 9:58 am
si annida
amore
anche nei supermercati,
misura nei frezeers
l’ansia
de’ suoi destini, e fati
quello scorrere
di chiome
e filari di capelli
oltre il tinnir
di argenti e vocianti pensieri che si fan quattrini ,
e borse piene
di desii ed attese
anche nell’eros cercato,
cacciato,
quando di lui
capita d’essere,
voluntas sine,
pur
assassini
tempodiverso
gennaio 24, 2015 at 12:34 pm
grazie, mat, 🙂
sempre lo cerchiamo
nelle anse delle nuvole
dietro i barattoli di uno scaffale
poi, spesso lo uccidiamo senza sapere come
matelotme
gennaio 24, 2015 at 1:47 pm
rivolta i contenuti
delle scansie
leggi quelli
che paion meno scaduti,
sinché lo trovi
in etichetta pure
se già letta,
pria che passi
il controllo
ed il getti
fremente
disperati noi
tra’ rovine e
rovi
🙂
almerighi
febbraio 12, 2015 at 12:51 pm
i versi che rimangono sono evidentemente i migliori, una delle poche poesie che ricordo molto bene dalle letture di descrivendo
tempodiverso
febbraio 13, 2015 at 1:23 pm
grazie, Flavio, se sono rimasti sono veramente contenta 🙂