Archivio mensile:gennaio 2012
I consigli del nonno
Il vecchio Silver si dondolava pigramente mentre raccontava la sua storia al piccolo che stava accanto a lui sull’asse di legno, in rispettoso silenzio, con la testa appena inclinata in segno di curiosità. Il vecchio non riusciva a nascondere il suo compiacimento nel vedere gli occhi del nipotino sgranati oltre misura, ancora più tondi del normale.
– Vedi, ragazzo mio, la vita sulle navi può essere molto dura, ma sta a te fare la scelta migliore e imbarcarti su quella giusta. Per prima cosa devi cercare un buon capitano, mi raccomando niente pirati… sono imprevedibili, dei cani sciolti, spesso malvagi e destinati quasi sempre a fare una brutta fine, come ad esempio penzolare da una fune col collo spezzato.
Nemmeno i bucanieri vanno bene, troppo rozzi, predoni improvvisati, con loro il lavoro non sarebbe sicuro e neppure la tua vita lo sarebbe.
Il vecchio fece una lunga pausa, come se rincorresse un suo ricordo, in realtà la sua memoria era come un barile di rum crivellato dai colpi di mille moschetti, non tratteneva più molti pensieri e lui, ogni tanto, perdeva il filo del discorso.
Il piccolo gli si fece più vicino incitandolo a continuare con la sua vocina acuta.
-E poi, nonno? E allora? Se non vanno bene i bucanieri e neppure i pirati con chi mi dovrei imbarcare?
– I Corsari, sì, quelli sono i capitani delle navi più sicure.
Vedi, questi tipi, oltre a essere bene addestrati e abili nelle razzie, hanno… come spiegarti, un grosso vantaggio rispetto a tutti gli altri ladri del mondo: hanno una sorta di licenza, una autorizzazione non scritta che potrebbe tornare loro utile nel caso le cose si mettessero male. Se fossero catturati non li impiccherebbero subito, ma al massimo li metterebbero in prigione, magari in seguito riuscirebbero a evadere o potrebbero essere liberi per un indulto o una prescrizione e tu lo saresti con loro. Non dovrai fare altro che mantenerti accanto a loro, i tuoi occhi vicini ai loro per vedere ciò che a essi sfugge; la tua testa all’altezza del loro orecchio per consigliarli, ma bada di eseguire tutto senza mai dare il sospetto di essere più intelligente di loro. Dovrai mostrarti umile e riconoscente, suggerire le migliori strategie attribuendo loro il merito della riuscita, facendo credere loro di essere gli artefici di tutto. Te ne saranno grati e, in virtù del fatto che tu, apparentemente, non li superi in astuzia ti eleveranno ad alti ranghi.
-Non ho capito molto bene nonno…
Il vecchio si mise a ridere con benevolenza per l’innocenza del nipote e poi con serietà improvvisa, guardandolo dritto negli occhi disse con voce chiara:
– I potenti amano circondarsi di personaggi mediocri, a loro affidano cariche per le quali avranno in cambio eterna riconoscenza, la gratitudine di chi sa che non avrebbe mai ottenuto quel posto per i propri meriti.
I potenti temono l’intelligenza altrui.
– Chi sono i potenti, a parte i corsari, nonno?
– Eh! Ce ne sono tanti, alcuni uomini molto ricchi, alcuni politici…molti…troppi.
Ma adesso basta con questi discorsi da vecchio, il tuo animo giovane risplende di entusiasmo ed è giusto che tu segua quello che ti dice, suvvia, datti una rassettata alle piume, non sia mai che ti presenti in disordine il primo giorno di servizio. Io sarò a guardarti mentre starai impettito e superbo sulla spalla dell’uomo al comando del veliero.